Gay & Bisex
La mia indole epilogo

30.05.2025 |
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"E’ in tuta da lavoro, a petto nudo, quel suo fisico scolpito, quei tattoos e quel suo intenso odore di sudore sono una miccia per me..."
Non riesco a vedere a chi appartengono i tre cazzi che mi scopano gola e culo con affondi veloci che mi logorano la mascella.Il ragazzo che mi scopa il culo sembra voglia entrare dentro di e pure con le palle dalla foga che hanno i suoi affondi mentre le due cappelle in bocca lottano per chi riesce a spingersi nelle tonsille.
Per fortuna i tre sono eccitati dallo spettacolo precedente ed in pochi minuti si svuotano anche loro dentro di me riempiendomi nuovamente gola e culo. Vengo liberato e sento più mani prendermi e trasportami fuori dal veicolo per poi essere lasciato su un prato.
Tutti se la ridono e vengo accerchiato e dopo pochi istanti sento partire diversi getti di piscio su di me. Non ho la forza di muovermi, rimango a occhi chiusi sperando che se ne vadano in fretta.
“Stoppatevi e tu cagna tieni spalancata quella bocca e poi manda giù quando sta straripando in modo da gustarti il piscio di maschi veri”, ordina il bastardo di Alex. Obbedisco e più getti mi colpiscono direttamente in bocca riempiendola in pochi istanti al punto che devo fare ingoiare piscio diverse volte prima che il nuovo calvario giunga a fine. Poi se la ridono, mi sputano addosso e finalmente montano in furgone e se ne vanno.
Sono sfinito, mi sento pieno come un uovo per la sborra ed il piscio che più cazzi hanno scaricato dentro di me.
Ero uscito per fuggire da questo incubo e ho preso ancora più cazzi del primo giorno. Ho la gola in fiamme e il buco che oltre a bruciare sento colare sborra, ho paura di vedere in che stato è dopo le diverse doppie penetrazioni che ho ricevuto.
A fatica mi alzo e sento che la sborra continua a colarmi dal culo quindi mi accuccio e ne espello una quantità impressionante. Poi con l’aiuto di dita in gola inizio a vomitare per buttar fuori la sborra e il piscio ingeriti.
Sono in mezzo ad un campo non so dove, nudo e lercio di sudore, sborra e piscio. Mi appoggio ad un albero e mi addormento.
Il trillo del mio telefono mi sveglia, quando la sera sta calando. Mi alzo e lo trovo dietro un cespuglio assieme e vestiti e chiavi dell’auto. Si tratta della mia ragazza. Non ho forza di rispondere e mi arriva un suo vocale. E’ furibonda perché sono sparito e mi manda a quel paese dicendo che si è rotta e mi molla. Meglio così, non avrei saputo cosa inventare in questo momento.
Con google map ritrovo la strada e dopo qlc km a piedi finalmente raggiungo l’auto e rientro a casa quando per fortuna ormai è notte e così non incontro nessuno fino all’appartamento, dove mi fiondo subito sotto la doccia.
Rimango a lungo e quando esco mi accorgo di una scatoletta con un biglietto. E’ una crema lenitiva ed il biglietto recita così”Strabiliante!! Sei proprio nata per prendere cazzi, non pensavo potessi arrivare a tanto. Riempiti pure dentro con questa crema che allieverà il bruciore e aiuterà a richiudere quel meraviglioso buco così presto potrai ancora soddisfare le tue voglie da vera puttana”.
Ho quasi paura a vedere in che stato è ridotto il mio buco del culo, e chinandomi verso lo specchio lo vedo bello aperto e rosso incandescente; così mi riempio con quella crema, facilmente anche dentro potendo entrare con 3 dita facilmente.
Inizialmente piango per la situazione in cui mi sono ficcato mentre penso a tutto quello che ho subito negli ultimi due giorni, a tutti quei maschi che mi hanno usato, che mi hanno scopato gola e culo con i loro grossi cazzi, alla sborra ed al piscio che ho dovuto bere. Quando mi rendo conto che mi sto scopando il culo con le mie dita ed il mio cazzo è in piena erezione.
Urlo per sfogarmi incazzato nero rendendomi conto che sono diventato proprio una vera troia.
Mi butto sul letto e piangendo finalmente mi addormento.
Mi sveglio che ormai è tardo pomeriggio quando suona il telefono.
E’ il mio capo della piscina che mi chiede se ero libero per sostituire collega per il turno di nuoto libero la sera stessa. Confermo e vado in cucina per prepararmi qualcosa da mangiare ma ho frigo vuoto e quindi ordino pizza e birra.
Suonano alla porta, mi infilo al volo un paio di pantaloncini perché ancora nudo e corro al citofono indico il piano mentre apro la porta di casa e mi trovo davanti Ivan che stava per salire.
“Ciao Troia stavo andando dalla vecchia del piano di sopra, ma devo pisciare e visto che sei sveglia ci starebbe anche una bella svuotata di palle”.
Faccio per chiudere la porta ma poi ricordo che lui ha le chiavi così cerco di stopparlo “Ti prego Ivan sta salendo il ragazzo delle pizze e poi devo andare al lavoro tra poco. Giuro che appena rientro passo a casa vostra e mi scopate di nuovo tutti e tre insieme”.
Lui mi spinge dentro e mi prende per il collo “Ho notato come ti hanno fatto godere i nostri cazzi lurida troia, ma ora obbedisci, vai giù in ginocchio, mi tiri fuori l’uccello e mi lecchi le palle sudatissime per questo caldo di merda; poi sali lungo l’asta e ingoi la cappella in attesa del mio piscio. Se al tipo delle pizze piace lo spettacolo poi ti prendi anche due cazzi in culo che ho visto essere la tua nuova specialità lurida puttana che non sei altro”.
E’ in tuta da lavoro, a petto nudo, quel suo fisico scolpito, quei tattoos e quel suo intenso odore di sudore sono una miccia per me. Gli abbasso le bretelle e lecco le gocce di sudore su quei pettorali e lui alza un braccio e mi spinge sulla sua ascella pelosa e umida strusciandoci la mia faccia che si riempie del suo sudore.
Mi fa l’effetto di un potente popper e sento il mio buco dilatarsi voglioso.
Quando molla la presa continuo a leccare mentre slaccio i bottoni e scendo verso il basso accompagnando la sua tuta che trova come ostacolo il suo grosso gonfiore; il suo meraviglioso cazzo mi sbatte sul viso appena liberato emanando un forte odore di piscio e sudore, profumo di alpha che mi fa impazzire. Quindi prima mi inebrio stropicciando il mio viso sulle sue palle e poi inizio a leccarle salendo lentamente lungo l’asta fino alla grossa cappella gocciolante che lappo come un cane affamato. Inizio a ingoiarlo portandomi volontariamente fino allo spasimo per la pressione nelle tonsille, quindi inizio un famelico saliscendi cercando ogni affondo di prenderne il più possibile.
Anche lui inizia a fottermi la gola e così con gli spasmi creati dai suoi affondi ricopro di saliva quel meraviglioso cazzo e, invece di cercare di impedire quel trattamento, penso che così entrerà più facilmente dentro di me e non vedo l’ora.
“Cazzo guarda come si prende tutto quel cazzone questa troia, peccato che ho altre pizze da consegnare ma visto che le tue qualità di cagna non tarderò a passare a riempirti il culo di sborra, magari porto pure qualche amico”.
Non mi zono accorto che con la porta aperta è entrato il rider, un ragazzo marocchino che incontro spesso perché consegna in questo palazzone dove inoltre vive anche il suo gruppo di amici.
“Non hai idea di come tu risucchia il cazzo anche con il culo questa puttana. Pensavo ti unissi a me a scoparla, sai le piace anche la doppia in culo a questa cagna. Dai fatti almeno pompare un po’ mentre le fotto il culo”.
“Mmhh sai adoro pisciare con il cazzo in erezione e vederlo bere il piscio mentre lo scopi deve essere interessante”.
“Bene Troia mettiti a 4 zampe sul pouf che ti farciamo di sborra e piscio e poi di corsa tutti a lavorare”.
Obbedisco subito e mi metto a carponi sul pouf con il culo in su e mi apro le chiappe con le mani.
“E brava sei proprio diventata una vera puttana” dice Ivan mentre pianta il suo cazzo dentro di me in un unico affondo facilitato anche dall’abbondante lubrificazione nella mia gola.
MMmmhh mi piace quel suo grosso cazzo e il mio culo deve essersi richiuso un po’ perché lo sento bene aprirmi dentro.
Il ragazzo marocchino si pone davanti a me e si tira giù pantaloni e slip, il suo cazzo è in semierezione, nulla di che di dimensioni e puzza molto. Faccio faccia schifata e lui mi prende per i capelli e si struscia sul mio viso.
Mi ordina di leccargli le palle e io eseguo mentre Ivan inizia i suoi affondi.
Gemo di piacere e il marocchino mi spinge la cappella in bocca e mi blocca la testa.
“Ora bevila tutta troia bianca”.
“Aspetta, dammi un minuto” dice Ivan mentre inizia a scoparmi di brutto. Poi li sento battersi il 5 pochi istanti prima che i loro cazzi inizino a svuotarsi dentro di me. Il marocchino si allontana mentre Ivan si fa ripulire il cazzo e se ne vanno lasciandomi con il culo gocciolante ancora una volta.
Dopo essermi svuotato vado di corsa in cucina per mangiare al volo la pizza prima di un’altra doccia e scappare in piscina e una volta aperto il cartone vedo la mia pizza ricoperta di una sostanza bianca.
Capisco che il marocchino ha aggiunto un suo personale ingrediente mentre ripulivo le ultime gocce di sborra da Ivan.
Capisco che sono diventato una vera cagna come dice Alex, sorrido mi siedo e mangio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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